Peltuinum

Adoro il mio lavoro, non é certo di quelli standard, é fatto di polvere, scarpe consumate, di pioggia a catinelle o di sole a 45 gradi all’ombra, di profumi e sudore ma di bellezza inaudita. Sin da piccola ho deciso che la mia vita sarebbe stata circondata di sola bellezza. Quotidianamente condivido questa passione con i miei clienti accompagnandoli alla scoperta del Colosseo o del Vaticano. Alcune volte ho il piacere di lasciare Roma per far scoprire la mia terra, l’Abruzzo aquilano. Ieri Vanessa Ponziani dei Viaggi di Penelope mi ha chiesto se potevo far conoscere a tre donne “in gamba” la città romana di Peltuinum in provincia de L’Aquila.

La mia risposta ovviamente è stata più che positiva. E così senza farmelo ripetere due volte sono salita sulla mia pandina in compagnia del mio Gerry e ci siamo messi in cammino attraversando posti bellissimi.

Gerry a Peltuinum

La natura da queste parti è a dir poco incantevole soprattutto in questo periodo dell’anno in cui il verde lascia lentamente spazio al giallo/rosso e le foglie cadute a terra formano un manto. Qui non é raro incontrare i cervi come mi successe anni fa. Un giorno mentre stavo andando a Stiffe un cervo uscì fuori da qualche cespuglio, mi tagliò la strada, si fermò e mi guardò fisso negli occhi e poi, improvvisamente, così come mi si era manifestato, scomparve nel nulla. Da quel giorno considero questo animale il mio porta fortuna; il suo modo di guardarmi per qualche istante fu talmente intenso che mi trasmise tutta la sua energia. Dopo aver superato il borgo di Prata d’Ansidonia arriviamo a Peltuinum dove non c’è ancora nessuno e Gerry subito salta fuori dalla macchina ed è felice di esplorare, annusare tutto quello che vuole. Non gli pare vero di essere in un posto lontano da tutto e da tutti dove neanche internet prende bene. Mi siedo in attesa di Vanessa e delle nostre tre amiche e incomincio a raccontare a Gerry cosa sono quei resti. Gli racconto che qui un tempo sorgeva l’antica Peltuinum città vestina una volta ricca e importante e di cui oggi possiamo vedere ancora un tratto delle mura, il tempio di Apollo e una parte del teatro romano che ancora è in fase di scavo. Sorge su un pianoro attraversato dalla via Claudia Nova, strada voluta dall’imperatore Claudio divenuta poi  il tratturo magno, la via della transumanza, che fino ad un secolo fa ha avuto un’importanza straordinaria per l’economia rurale di questi posti. Peltuinum è anche la patria di una futura imperatrice, Domizia Logina, moglie dell’imperatore Domiziano, il cui papà era stato un valente generale dell’imperatore Nerone. Qui c’era un anfiteatro ancora non scavato dove sappiamo che si svolgevano le venationes come ricorda un’iscrizione conservata nel giardino del palazzo della famiglia Cappa a San Nicandro.

Dopo aver narrato l’antico splendore di questa città  arrivano finalmente Vanessa e le sue amiche a cui faccio vedere tutto ciò che ho raccontato a Gerry. Ormai il sole sta calando e si incomincia a sentire un freddo pungente che ci fa capire che è giunta l’ora di tornare verso casa ma nonostante il freddo, il vento e il buio io non vorrei mai andarmene da qui. Prima di salire in macchina guardo per l’ultima volta le mura di questa città e i monti che la circondano.

Arrivederci a Peltuinum!

 

il podio del tempio di Apollo

Il podio del tempio di Apollo

Monumento all’emigrante

 

I commenti sono chiusi