Alla scoperta dell’orologio ad acqua del Pincio

E’ estate e qui a Roma fa molto caldo e la città come ogni anno in questo periodo si svuota e molti dei miei amici sono andati al mare. La prossima settimana anche io ci andrò, senza, però, il mio adorato Gerry, Esaudirò un mio sogno tenuto per troppo tempo dentro il cassetto: un week-end in barca a vela. Ho atteso anni prima di realizzarlo perché aspettavo sempre la gente giusta, che non arrivava mai e allora, due settimane fa, ho incominciato a cercare su internet e ho trovato quello che faceva al caso mio: visitare le meravigliose isole Pontine. Ma oggi proprio non ho voglia di fare nulla e passo tutto il tempo tra il divano e la cucina e un po’ annoiata accarezzo Gerry e guardando i suoi meravigliosi occhioni neri gli domando cosa vuole fare. Alla mia domanda lui non ha nessuna esitazione e trotterellando, anzi correndo (il mio cane non cammina, corre), va verso la porta, prende il guinzaglio e me lo porta come per dire “dai è domenica bisogna andare al parco, ho voglia di correre”. “Va bene amore, usciamo ma tu sai che devi aspettare perché mi devo preparare e sai che, come tutte le donne, sono lenta nel fare questo perché prima mi devo truccare, scegliere gli abiti giusti…”  e poi, ultimamente la moda, il maquillage ed i profumi sono diventati la mia passione, insieme a quella dei cappelli che ho sempre avuta. Ebbene sì, senza un cappello io non esco di casa sia col freddo che col caldo e non c’è cerimonia dove non ne indosso uno nuovo. Sposatevi vi prego, perché altrimenti non posso più comprare cappelli!

Dopo una mezzoretta sono pronta e Gerry per tutto questo tempo è rimasto davanti la porta di casa scodinzolando.

“Allora Gerry in quale parco vuoi andare? Oggi sei tu a deciderlo”. Una volta aperto il cancello gira di corsa a sinistra in direzione di Villa Borghese. Della meravigliosa valle dei cani della villa ve ne ho già parlato nel post precedente.

Dopo aver percorso via Salaria giungiamo alla meta e lui finalmente può correre, dirigendosi senza esitazioni verso la valle. Ormai ha talmente imparato la strada e dove si deve fermare che ci va da solo. Una volta scesi e aver corso decidiamo di andare a piazza del Popolo e ce ne andiamo verso il Pincio. Prima di andare a sederci sulpiazzale Napoleone I per godere di uno dei più bei panorami della città, veniamo catturati da una strana torretta lignea che si mimetizza perfettamente con i tronchi degli alberi che la circondano. Incuriositi ci avviciniamo e scopriamo che è un orologio adacqua. Ebbene sì, a Roma esistono anche gli orologi ad acqua!

L’orologio ad acqua del Pincio

Fino agli anni ‘60 ce n’erano tre, ora invece solo due uno dei quali è quello di fronte a noi, l’unico pubblico della città ma anche il più famoso e sta lì dal 1872. Non è facile trovarlo perché pure se sta su una delle più visitate terrazze della capitale, è un po’ appartato. Lo osserviamo e ci accorgiamo che non funziona più perché è da tanto che non viene restaurato. L’inventore di questi idrocronometri fu il padre Embriaco e il primo che realizzò risale al 1867 per l’Esposizione di Parigi, ma a causa di alcune difficoltà tecniche non riuscirono neanche ad estrarlo dalle casse dell’imballaggio.

Orologio ad acqua del Pincio

Se siete appassionati di orologi ad acqua e volete vedere anche il secondo dovete andare nel cortile del Palazzo Berardi- Cesi-Muti in via del Gesù n. 62.

 

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