Dove luce e acqua danzano insieme

Dove luce e acqua danzano insieme

Scusate se sono stata assente ma, grazie a tutti voi, ho lavorato veramente molto e ho dovuto risolvere anche delle questioni personali ma non ho perso l’abitudine di girovagare per la città sempre in compagnia della mia inseparabile compagna di vita, la mia cagnolina. Ora in pieno inverno il lavoro è un po’ calato e allora ho deciso di riprendere a scrivere e a dedicarmi a questo bellissimo hobby. Di andare molto lontano non mi va, fuori fa freddo e io ho appena subito un intervento chirurgico e devo stare a riposo.
Per questo ho voglia di portarvi a conoscere Piazza Caprera, dove la domenica mattina c’è il mercatino di Natura Amica che adoro, perché si possono comprare, direttamente dal contadino, prodotti genuini ad ottimi prezzi. Ultimamente il mio stile di vita è molto cambiato e ho deciso di boicottare l’utilizzo della plastica e tutti i prodotti delle grandi distribuzioni. All’inizio pensavo che sarebbe stata una cosa impossibile, invece non lo è, anche se di certo non è facile.
Ho anche deciso di non avere la macchina perché mi voglio godere quello che c’è intorno a me.
Ma del mio nuovo stile di vita ve ne parlo un’altra volta perché non vorrei annoiarvi.
A Roma ci sono luoghi dove la città cambia e reinventa la propria immagine, passo dopo passo, secolo dopo secolo. Nel cuore del quartiere Trieste, a poca distanza da casa mia, c’è una piazzetta deliziosa e tranquilla, dove il tempo si diverte a scandire due epoche diverse ma ben amalgamate: Piazza Caprera. Questo angolo della città è un cerchio perfetto, orlato da palazzine e villini anni trenta che sono abitati eppure stranamente silenziosi, come se la gente che li popola si muovesse in punta di piedi .Al centro, una delle ultime fontane realizzate a Roma, un’elegante vasca circolare dove due moderne Naiadi mostrano i loro corpi nudi e bizzarri.  

Costruita negli anni novanta a sostituzione di un triste palo della luce, messo a sua volta al posto di una fontana. L’acqua esce da una serie di bocche, che le permettono di zampillare a ritmo di una musica immaginaria. È una danza d’acqua nella quale è coinvolta anche la statua della fontana, una danzatrice.

Il punto migliore per godersi questa pace sospesa è di sicuro il piccolo bar sotto il minuscolo porticato; ci possiamo sedere ad uno dei quattro tavolini e aprire un libro: la penombra a poco a poco cancellerà le poche parole che leggeremo.
Per godere della bellezza di questa piazza bisogna arrivarci quando il giorno comincia ad essere stanco. Per molti decenni al centro della piazza c’era un altissimo lampione che lasciava cadere nell’aria una luce fioca, parente più del buio che del sole.E dopo essere state sospese tra luce ed acqua io e Lilly decidiamo di andarci a fare una corsetta a Villa Paganini
Ciao alla prossima.
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